Viaggio di ritorno Italia-Cina: in valigia anche i contributi cinesi
nǐ hǎo Cina: al termine dell’espatrio è possibile chiudere il proprio conto previdenziale e richiedere il pagamento dei contributi versati.
Dal 15 ottobre 2011 è aumentato il costo del personale espatriato in Cina: da tale data infatti, il governo cinese ha imposto anche ai lavoratori stranieri di contribuire al sistema previdenziale locale. Seppure in alcune località di espatrio tipiche come Shangai, la contribuzione per gli stranieri sia ancora su base volontaria, in altre destinazioni come Pechino, Shenzhen, Guangzhou, sia l’azienda cinese che il lavoratore straniero devono contribuire – in misura diversa – agli schemi locali.
Cina: aliquote contributive Pechino e Guangzhou
Gli espatriati provenienti da Canada, Corea del Sud, Danimarca, Finlandia, Germania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Spagna, Svizzera: in quanto Paesi previdenzialmente convenzionati con la Cina, è possibile essere esentati evitare la doppia contribuzione su alcuni istituti (es. pensione di vecchiaia, disoccupazione) e mantenere, attraverso un certificato di distacco previdenziale, i contributi nel proprio Paese di origine per un certo numero di anni (in base a quanto previsto da ciascun Accordo).
Questo non vale per gli espatriati italiani; non essendovi un Accordo in materia di Sicurezza Sociale tra Italia e Cina, si genera una doppia contribuzione: quella italiana, dovuta (sia in caso di distacco che di assunzione diretta in Cina) ai sensi della Legge 398/87 e quella cinese in base alle aliquote previste da ciascuna località. Quindi, un maggior costo per l’azienda e un onere ulteriore per il lavoratore che difficilmente potrà beneficiare di una pensione autonoma cinese: in Cina ad oggi sono infatti necessari almeno 15 anni di anzianità contributiva per accedere alla pensione.
Cosa accade quindi ai contributi versati in Cina ma non validi ai fini pensionistici?
La Cina prova a rispondere prevedendo la possibilità di ottenere dal Social Security Bureau la chiusura del proprio “conto previdenziale” e chiedere la restituzione di quanto versato in un’unica soluzione, sommando i relativi interessi maturati. La restituzione riguarda solamente la quota carico lavoratore.
Ad esempio, con una retribuzione mensile di RMB 15.000 (ca. USD 2.180) e contribuzione di RMB 1.200 (174 USD) ogni mese, dopo un espatrio di 3 anni in Cina sarà possibile riavere RMB 43.200 (1200 x 12 x 3/6,277) + interessi.
Il saldo del proprio conto previdenziale per i cittadini stranieri andrà calcolato manualmente; l’accesso all’estratto conto previdenziale online o tramite smartphone (Alipay o Wechat) è possibile solo per i cittadini cinesi (non sono accettati ID di cittadini stranieri).
A Shanghai è possibile inoltre richiedere il pagamento di quanto versato (sempre carico lavoratore) all’individual medical account (2% della retribuzione mensile).
Ai fini della richiesta andrà presentata documentazione utile a dimostrare la conclusione del rapporto di lavoro cinese (ricordiamo che per ottenere il visto Z è necessario siglare un contratto di lavoro locale), permesso di lavoro, passaporto, social security card, form di richiesta compilato e timbrato anche dall’azienda cinese.
Data la vastità del territorio e l’eterogeneità dell’apparato amministrativo cinese, la specifica procedura, così come la documentazione da presentare per la richiesta e le modalità di pagamento variano da città a città (anche in funzione della tipologia di contribuzione). In linea generale, comunque, è necessario
- terminare formalmente il rapporto di lavoro cinese;
- presentare la documentazione formale relativa alla chiusura del rapporto di lavoro cinese presso l’ufficio del Social Security Bureau competente;
- compilare i rispettivi form di richiesta di chiusura del conto previdenziale e di restituzione dei contributi versati (es. Personal Pension Insurance Deposit withdrawal application Form for Insured Foreigners or Citizens of HK Macao Taiwan, Confrimation Letter for Whole Withdrawal of Basic Pension Insurance deposit), presentando anche il work permit cinese, passaporto e riferimenti del conto corrente dove le somme dovranno essere accreditate.
Di solito l’approvazione della richiesta e il trasferimento delle somme sul conto corrente avviene in alcuni giorni lavorativi, tuttavia è bene verificare con i singoli uffici dell’HR & Socal Security Bureau.
Spesso la prassi aziendale vuole che sia l’azienda cinese a farsi carico dei contributi anche per la quota carico lavoratore. In questo caso sarà l’azienda cinese a richiedere il pagamento al termine del rapporto di lavoro. Ad ogni modo, l’accredito dei relativi importi sul conto individuale cinese del lavoratore straniero o della società cinese, dipende dalla località. A Pechino ad esempio, i pagamenti possono avvenire solo sul conto corrente dell’azienda cinese (che può poi restituirlo al dipendente nel caso lui stesso li abbia pagati). A Shanghai, invece è possibile che l’accredito avvenga sul c/c del lavoratore. L’ammontare dei contributi (e relativi interessi) rimborsati non sconta in Cina tassazione in capo al lavoratore.17
Sales Manager Lombardia ECA Italia
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