Distacco in Belgio, obbligatorio dichiarare nella LIMOSA il rappresentante locale
Distaccare lavoratori in Belgio, l’obbligo della LIMOSA
Nella dichiarazione obbligatoria anche l’indicazione del rappresentante locale
Come noto dal 1 ottobre 2017 le aziende che inviano proprio personale in Belgio nell’ambito di una prestazione di servizi devono utilizzare la già nota dichiarazione LIMOSA anche per indicare il referente belga incaricato di tenere i rapporti con le autorità ispettive locali.
Il Regio Decreto del 14 settembre 2017 dettaglia le informazioni aggiuntive da includere nella dichiarazione LIMOSA:
– Tipologia dei servizi prestati dal lavoratore in Belgio;
– Nome, data di nascita, indirizzo, e-mail e numero di telefono della persona incaricata di tenere i rapporti con le autorità belghe e incaricato di rappresentare il datore di lavoro “distaccante”.
Il rappresentante belga deve mettere a disposizione tutte le informazioni e documenti richiesti dalle autorità belghe sui lavoratori distaccati.
I documenti (in forma cartacea o elettronica) relativi al distacco (es. contratto di distacco, time sheets, cedolini, disposizioni di bonifico per il pagamento degli stipendi, certificato A1, etc.) devono essere conservati presso il rappresentante anche per l’intero anno successivo al termine del distacco.
L’Atto dell’11 dicembre 2016 ha infatti recepito la Direttiva UE 67/2014 sul distacco dei lavoratori nell’ambito di una prestazione di servizi, prevedendo inoltre sanzioni amministrative fino a 3.000 euro per lavoratore distaccato in caso di mancata nomina del rappresentante belga e mancata conservazione dei documenti relativi ai lavoratori distaccati.
Cosa fare prima di inviare propri lavoratori in Belgio?
Assicurarsi che la dichiarazione LIMOSA includa tutte le informazioni richieste, compresa quella relativa all’indicazione del referente belga.
