Andrea Benigni per Direzione del Personale AIDP – MOBILITY SPOT IN EUROPA E DINTORNI
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La pandemia ha messo in luce la straordinaria efficienza dello smart working. Nel campo della Global Mobility un effetto è stato quello dell’accelerazione di fenomeni quali il virtual assignment e il remote working internazionale. Il ripensamento delle organizzazioni non è un target ma parte principale dei correnti piani di change management. Ouesto riposizionamento parrebbe toccare solo parzialmente il ricorso alla Global Mobility: posto il “crescendo” dei fenomeni sopra richiamati, la contrazione degli schemi tradizionali di assegnazione internazionale non ha seguito ciò che si poteva immaginare a primavera 2020. Nel 2021 la domanda di espatrio ha teso a tornare verso uno standard ordinario, segnalando un punto di attenzione sul fenomeno delle trasferte internazionali e in particolare le trasferte in area UE. Il tema delle trasferte internazionali era peraltro già in agenda fin dal 2019: osservando i dati ufficiali rilasciati dall’Inps in tema di “certificati di distacco previdenziale Al emessi nel 2018 e 2019” (dato più recente, formalmente rilasciato da11’Inps alla fine del 2020), emergeva un sensibile incremento della mobilità ufficiale dei nostri manager e tecnici in area “UE e Svizzera”.
Guardando al Paese maggiormente domandato, la Francia, si passava da circa 37.000 del 2018 a circa 46.000 certificati Al emessi nel 2019: i numeri lasciano facilmente intendere che si trattava sia di dipendenti distaccati che, soprattutto, di dipendenti in trasferta internazionale. Questo trampolino pre-pandemico, combinato con il nuovo mix di business model legati alla Global Mobility, ci fa presumere che il tema “trasferte europee” in particolare sarà un punto dei prossimi piani organizzativi di HR Department e Business Manager delle aziende italiane impegnate in progetti eu- ropei.
L’Osservatorio ECA Italia 2021 conferma questo trend laddove alla gestione della trasferta (così come del distacco) in area UE si associano or- mai da diverso tempo le ben note criticità connesse al recepimento, da parte degli Stati membri de1l’Unione, delle Direttive UE 67/2014 e 957/2018. Il feeling è quello di una mobilità regionale infraeuropea intendente crescita, a valle di un’ulteriore combinazione con i fenomeni del remote working internazionale e del virtual assignment: la riflessione potrebbe essere conseguente, non va dimenticato che le aziende, da sempre, non ricercano solo l’efficienza, la produttività e il business devono coniugarsi in forma efficace. Ciò che il 2021 tende a comunicare sui temi di Global Mobility è un orientamento chiaro: la mobilità in area europea ha trovato, trova e realisticamente troverà nella trasferta internazionale una leva efficace che andrà “oltre la delivery-efficiente”, agendo in parallelo di business model più noti e conosciuti quali distacco e/o assegnazione internazionale