USA: no agli stranieri per 60 giorni. Salvi (per ora) i visti L1, E, H1-B

Dopo l’annuncio via Twitter, è in vigore un nuovo provvedimento del Presidente Trump che dispone la sospensione per 60 giorni – almeno – dell’immigrazione verso gli Stati Uniti, con l’obiettivo di proteggere la forza lavoro locale dalla grave crisi economica causata dal Covid-19. Il blocco totale si applicherà alle richieste di residenza permanente mentre non avrà conseguenze sulle richieste di visto di lavoro temporaneo.
Gli impatti delle misure statunitensi non sono da trascurare anche per i molti cittadini italiani costretti dalla pandemia a restare negli USA con l’ESTA in scadenza. Cosa fare per evitare l’irregolarità?

Blocco dell’immigrazione negli USA. Chi è coinvolto?

Il blocco di (almeno) 60 giorni disposto nella tarda serata di ieri, riguarda i cittadini stranieri che intendono acquisire la residenza permanente negli Stati Uniti attraverso un visto cd. immigrant (ad esempio, chiedendo la green card). Sono esclusi quindi – per ora – i cd. non immigrant ossia i visti temporanei per lavoro come H-1B, L-1, E, così come gli attuali titolari di green card e coloro i quali, già negli Stati Uniti, intendono richiedere la residenza permanente.

Quali sono le altre restrizioni e misure in vigore negli USA?

Il nuovo provvedimento si aggiunge quindi alle misure già introdotte, come il “travel ban” per chi proviene da Paesi con alti tassi di contagio da Covid-19 e la sospensione di molte attività legate all’immigrazione di cittadini e lavoratori stranieri negli USA: l’USCIS aveva annunciato la sospensione (a tempo indeterminato) delle analisi delle richieste di visto successive al 17 marzo, oltre all’interruzione del servizio di Premium Processing (che, ricordiamo, dietro pagamento di una fee di USD 1440, garantisce un responso entro 15 giorni
sull’esito di alcune domande di visto).
Dal 18 marzo il Department of State ha sospeso tutte le attività di consolati e ambasciate US all’estero, eccetto le richieste di visto con carattere di urgenza e “critical mission”.

Cosa accade a chi è già negli USA e non può lasciare il Paese?

Gli impatti delle misure restrittive causa Covid-19 non sono da trascurare anche per chi si trovava negli USA al momento della chiusura delle frontiere. Molti sono infatti i cittadini italiani che in possesso di un ESTA in scadenza, non possono rientrare nel nostro Paese e rischiano quindi, scaduti i 90 giorni autorizzati, di diventare automaticamente immigrati irregolari.

I nostri connazionali, come i cittadini degli oltre 60 Paesi che fanno parte del “visa waiwer program” (che, ricordiamo, consente l’ingresso negli Stati Uniti in esenzione di visto tramite autorizzazione elettronica ESTA per turismo o business) che non avessero la possibilità di rientrare nel proprio Paese di origine prima della scadenza dei 90 giorni autorizzati dall’ESTA, devono presentare una “satisfactory departure request” per ottenere un’estensione di 30 giorni ed evitare così i rischi connessi all’overstay (come, ad esempio, l’impossibilità di richiedere un nuovo ESTA o un visto temporaneo per lavoro, oltre all’espulsione e deportazione). L’USCIS potrà inoltre concedere ulteriori 30 giorni di estensione nel caso in cui le circostanze legate al Covid-19 non consentissero ancora la partenza.

Ci attendono nuove restrizioni?

Forse, ma non nell’immediato.

Anzitutto, per le richieste di visto in corso, è ragionevole aspettarsi un allungamento delle tempistiche standard (che mediamente sonotra i 5 e i 7 mesi, ad esempio per un visto L1) da parte dell’USCIS così come uno slittamento degli
appuntamenti presso i consolati statunitensi.

I visti di lavoro temporanei per gli espatriati negli USA per ora sembrano salvi. Tuttavia, nel provvedimento di ieri sera, è previsto che entro il 23 maggio 2020 il Secretaty of Labor e il Secretary of Homeland Security possano suggerire al Presidente Trump l’introduzione di ulteriori limitazioni delle procedure d’ingresso anche per le categorie non immigrant con lo scopo di stimolare l’economia domestica e proteggere la forza lavoro statunitense.

Martina De Santis

Sales Manager Lombardia ECA Italia m.desantis@ecaitalia.com

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