Un’efficace norma italiana sul rientro dei cervelli ci aiuterà a ricacciare indietro il “Cigno Nero”
Intervista ad Andrea Benigni, A.D. ECA Italia di tailorfox.com. Leggila anche sul sito
Nell’articolo di oggi lasciamo la parola ad Andrea Benigni, Amministratore Delegato ECA Italia, società italiana leader nelle attività di pianificazione e gestione di espatriati e personale internazionale, operante nell’ambito dell’area Compensation, Tax, Legal&Social Security ed Immigration.
Buongiorno Andrea!
D. In una nostra recente conversazione, avevi citato il così detto “Cigno Nero”. Potresti parlarcene alla luce dell’attuale momento storico che stiamo attraversando?
Nassim Nicholas Taleb, professore di Finanza Aziendale e Broker di successo a Wall Street è l’inventore di una metafora di successo, quella del Cigno Nero: solamente un anno prima della crisi finanziaria del 2008 Taleb, teorizzò “l’avvento di un Cigno Nero” che avrebbe potuto generare una grave crisi economica di lì a poco. Da allora il Cigno Nero si associa a fortissimi momenti di discontinuità in ambito economico, generati e determinati da fattori esogeni del tutto imprevedibili, e per questo motivo occorre sempre tener presente questa variabile nelle proprie strategie.
Credo che Amministratori Delegati, Manager, Professionisti, siano tutti d’accordo nell’affermare che nel 2020 un Cigno Nero è transitato nelle nostre acque.
Ora, se la Pandemia Covid-19 è il Cigno Nero 2020 e se la prospettiva di un rimbalzo è certamente l’obiettivo di tutti gli Stati, quali potranno essere le leve interessanti su cui spingere per ripartire?
Lavorando sui temi della mobilità internazionale del lavoro, ECA Italia ha avuto ed ha continuativamente l’opportunità di relazionarsi con le Direzioni HR e le strategie che le stesse pongono in essere, ad esempio, in materia di gestione dei talenti internazionali. Ragionando sempre per metafore ciò che abbiamo imparato negli anni è che il “talento non ha nazionalità”. E tanto più in una fase di questo tipo, questo “pay off” potrà accompagnare le aziende che operano in ambito internazionale.
Una delle leve che può senz’altro aiutare il nostro paese a fare la differenza è legata al tema della Mobilità Internazionalità del Lavoro.
La dimensione internazionale del lavoro è inevitabilmente uno dei fattori critici di successo su cui un’azienda che tende ad internazionalizzarsi deve spingere. Se dunque è vero che “le persone al centro” non sono soltanto un payoff di campagne da Employment Branding, alcune norme di casa nostra potrebbero aiutarci a produrre un’ulteriore discontinuità, in questo caso positiva ed anticiclica rispetto al così detto Cigno Nero.
D. Come rendere attrattivo un percorso di carriera che veda in Italia una tappa chiave per un Manager internazionale, un italiano che vuole rientrare dall’estero o uno straniero con skills che possa essere interessato a trascorrere parte della propria carriera in Italia?
Nel nostro paese corre ormai da alcuni anni una norma che le Direzioni HR in particolare hanno iniziato a mettere a fuoco: torniamo in tal senso a parlare e stimolare l’attenzione del mondo HR intorno al Decreto Impatriati del 2015, che è stato oggetto di alcuni correttivi nel corso degli anni e che nel 2020 ha trovato una ulteriore interessante novità.
D. Potresti presentarci i principi e le opportunità fondamentali previsti da tale normativa?
Il Decreto Crescita ha ridotto, con effetto dal 1 Gennaio 2020, al 30%, dal precedente 50%, la quota di reddito soggetta a tassazione, ampliando la platea dei possibili fruitori dell’agevolazione grazie all’eliminazione delle condizioni dell’elevata qualificazione o dell’assunzione di ruoli direttivi (condizioni previste dal comma 1 dell’art. 16 del d.lgs. 147 nella versione antecedente la pubblicazione del Decreto Crescita).
Il tema non può non interessare chi in area HR deve, al netto dello stallo della nostra economia, portare avanti politiche di Talent Acquisition: il mercato salariale italiano soffre da sempre un posizionamento poco brillante e in Europa Occidentale sono obiettivamente pochi e comunque “contati” i paesi che arrivano ad offrire salari più bassi dei nostri.
La leva fiscale offerta dal Decreto Impatriati 2015, potenziata dal Decreto Crescita, permette al nostro paese di essere osservato da una diversa prospettiva, dove in costanza di RAL / Base Salary si potranno conseguire trattamenti netti decisamente diversi e certamente più incentivanti.
Compete alle Direzioni HR, agli HR Business Partner e ai decision maker aziendali saper cogliere questa opportunità: “ricacciare indietro il Cigno Nero” sarà un esercizio verso il quale applicarci con regolarità, e per prevalere sul Mercato del Lavoro le Aziende dovranno realmente porre al centro i Talenti.
