Tecnici in trasferta all’estero: il benchmark ECA 2022

Nel 2021 la domanda di espatrio ha teso a tornare ai livelli pre-pandemia; abbiamo tuttavia assistito, a partire da febbraio 2020, a una revisione generalizzata delle politiche di global mobility da parte delle aziende che, a due anni di distanza, ha portato a una maggiore diversificazione dei modelli di assegnazione internazionale, confermando la strategicità del ruolo giocato dalla mobilità internazionale del lavoro. Il fenomeno dei remote workers internazionali è probabilmente il business model che – più di ogni altro – ha trovato un proprio (nuovo) posizionamento, potendo concertarsi (e talvolta combinarsi) con le più tradizionali formule di assegnazione quali il distacco o la localizzazione internazionale.

Una fattispecie che non ha trovato discontinuità rispetto alla fase pre-pandemica è quella legata alle trasferte internazionali. È il caso dei tecnici o degli specialisti di prodotto che non hanno potuto cessare di assecondare una richiesta del proprio business di riferimento che, da questa latitudine, non è stato condizionato dagli effetti pratici della pandemia: le richieste di missioni all’estero presso cantieri, stabilimenti, o siti propri del cliente sono infatti rimaste costanti. Stiamo parlando del personale in trasferta operante in settori quali Oil&Gas, Construction, Energy ed Engineering in generale. Perseguendo l’obiettivo di fotografare continuativamente i modelli di gestione della Global Mobility, ECA Italia ha voluto riservare un focus ad hoc su questa particolare circostanza gestionale: come gestire l’invio di breve o brevissimo periodo del tecnico per la riparazione di turbine presso una piattaforma nel Mare del Nord? Come remunerare quell’expertise di area construction che dovrà andare a governare una manutenzione in Sud Africa per 3 settimane? Come organizzare in modo efficiente, efficace e fair il rapporto con le RSU che negozieranno questi passaggi con l’HR Department o con le Relazioni Industriali? Il ruolo giocato da queste figure tecniche altamente specializzate genera di norma un impatto diretto sul core business: diventa in tal senso strategico comprendere come ad una gestione efficiente di queste risorse possa accompagnarsi una efficacia tale da combinare la competitività dei pacchetti offerti con la compliance propria di norme italiane e, se del caso, del Paese di assegnazione. Il nostro scopo e obiettivo è rimasto quello che da anni supporta il percorso di accompagnamento che la nostra azienda fornisce alle Direzioni Risorse Umane: fornire alle aziende un’informazione consistente e mirata su quelle dinamiche che impattano in modo diretto su uno o più temi coinvolgenti la Global Mobility. L’osservatorio ECA Italia ha lavorato in questa direzione e siamo certi che anche in questa occasione le nostre aziende troveranno nel nostro approfondimento una risposta “win win”.

Grafico: Indennità di trasferta: esempio di benchmark di mercato

 

 

 

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