REGNO UNITO: visto post-Brexit “a punti”
Con il divorzio definitivo dalla Comunità Europea, dal 2021 anche i cittadini comunitari dovranno ottenere un visto per poter lavorare in nel Regno Unito. Favorito chi guadagna almeno 25.600 sterline e i lavoratori altamente qualificati. Cosa cambia per business travel ed espatri?
Poco si è parlato di Brexit in questi difficili mesi. Non possiamo però dimenticare che allo scoccare del B-Day (fissato per il 1° gennaio 2021) finirà anche la libera circolazione tra Europa e Regno Unito e che le conseguenze non saranno di poco conto per aziende e lavoratori. Il nuovo sistema a punti (Point Based System) presentato lo scorso luglio, equiparerà infatti i cittadini UE (quindi anche gli italiani) a quelli extracomunitari. Se da un lato, il Ministro dell’Interno britannico Priti Patel dichiara di non voler chiudere completamente i cancelli “Il nuovo sistema incoraggerà le aziende a investire nella forza lavoro domestico […] invece che fare affidamento su manodopera dall’estero. Ma sarà anche più semplice attrarre i migliori e i più brillanti da tutto il mondo”, le cose si faranno certamente più complesse sia per turisti e viaggiatori d’affari che per gli espatriati.
Ingresso per turismo e business
Oltre alla necessità di un passaporto valido, dal 1° gennaio 2021 i turisti che arriveranno nel Regno Unito da Paesi Ue, quindi anche dall’Italia, dovranno essere muniti di autorizzazione elettronica, da conseguire prima della partenza per la Gran Bretagna. La procedura online è molto simile a quella attualmente è in vigore per ottenere l’ESTA (Electronic System for Travel Authorization) che consente l’ingresso negli Stati Uniti con l’ausilio del passaporto biometrico, mentre il costo della pratica non è ancora chiaro.
Autorizzazione alla mano, si potrà soggiornare nel Regno Unito per un massimo di 6 mesi per turismo, visita ad amici/familiari, business meetings, partecipazione a fiere e seminari, al termine dei quali dovrà far ritorno nel suo Paese di origine. Per rimanere in Gran Bretagna oltre i tre mesi, infatti, sarà necessario un permesso di lavoro.
Ingresso per lavoro
Presentato il 13 luglio 2020 il nuovo sistema a punti diventerà operativo dal 1° gennaio 2021. Chi arriva dall’Ue sarà equiparato a tutti gli altri cittadini di Paesi extracomunitari.
Per ottenere un visto in base alla nuova Skilled workers route sarà necessario “guadagnare” 70 punti. I primi 50 vengono attribuiti al rispettato di tre requisiti minimi obbligatori
Ulteriori 20 punti (tradeable) potranno essere ottenuti attraverso la combinazione di altri elementi quali retribuzione, occupazione in un settore ad alta richiesta, possesso di un dottorato (PhD).
Nello specifico, parlando di retribuzione, 20 punti esatti saranno riconosciuti se il candidato percepirà il maggiore tra 25.600 sterline e la retribuzione media per la posizione oggetto dell’offerta di lavoro (going rate).
Requisiti salariali diversi sono previsti per lavoratori in ambito medico-sanitario e per i “new entrants” a inizio carriera, i quali beneficiano di una riduzione del 30% rispetto alla retribuzione dei lavoratori con esperienza (purchè superiore a 20.480 sterline).
Scienziati, accademici, artisti, musicisti, potranno entrare anche senza una offerta di lavoro (Global Talent Scheme)
Esempio
Richard ha ricevuto un’offerta di lavoro da un’azienda in UK come ingegnere meccanico, con una retribuzione di £ 26.750. Richard possiede i 3 requisiti obbligatori, acquisendo pertanto i primi 50 punti.
La retribuzione di Richard è più elevata della soglia minima generale di 25.600 sterline ma è inferiore alla retribuzione media attuale degli ingegneri meccanici (£ 33,400), pertanto non può conseguire di default 20 punti tramite il requisito retributivo, ma dovrà acquisirli in altro modo: ad esempio, nel suo caso, Richard sarà assunto in un ruolo altamente richiesto, cosa che gli attribuirà i 20 punti mancanti.
Ecco come Richard ha ottenuto i 70 punti per il visto come skilled worker
Cosa accade a chi si trova già in UK?
I cittadini UE e loro familiari stabilitisi in UK hanno tempo fino al 30 giugno 2021 per registrarsi al EU Settlment scheme (ad oggi sono state inoltrate oltre 3,7 milioni di richieste) per poter restare in UK regolarmente dopo il 30 giugno 2021.
Il contesto normative e le dinamiche legate alla Brexit sono in continua evoluzione. Per gli ultimi aggiornamenti contattare il team ECA Italia eca@ecaitalia.com
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