Ingressi dall’estero per tirocini e corsi di formazione: 15.000 quote

Il 28 giugno 2023, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha emanato un Decreto – pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 7 agosto – che apre nuove opportunità per tirocini e corsi di formazione in Italia. Sono state allocate 7500 quote per la partecipazione a corsi di formazione professionale e altrettante per svolgere tirocini formativi e di orientamento. Queste quote di ingresso, valide nel triennio 2023-2025, sono frutto di una pianificazione triennale e offrono la possibilità di formazione e inserimento nel mercato del lavoro italiano.

Nell’ultimo triennio, su un totale di 15000 quote disponibili, solo 3219 sono state utilizzate. Nonostante ciò, il governo ha deciso di mantenere invariato il contingente per il triennio 2023-2025, auspicando futuri accordi di collaborazione con nazioni terze per agevolare l’ingresso di cittadini interessati a tirocini e formazione.

I permessi di soggiorno rilasciati per motivi di studio o tirocinio possono ora essere convertiti in permessi di lavoro al di fuori delle quote, al termine del periodo formativo. Il cosiddetto “decreto Cutro” (DL 20 marzo n. 23, convertito nella Legge 5 maggio 2023 n. 50) ha eliminato il requisito di una quota specifica per la conversione di tali permessi. Di conseguenza, questi permessi possono essere convertiti in permessi di lavoro in qualsiasi momento dell’anno, senza restrizioni numeriche, purché in corso di validità.

Il numero massimo di ingressi in Italia per motivi di formazione e tirocinio sarà di n. 7500 posti per partecipare a corsi di formazione professionale finalizzati al conseguimento di una qualifica o certificazione di competenze acquisite, con durata massima di 24 mesi. In questa eventualità, i corsi dovranno essere organizzati da enti di formazione accreditati secondo le normative regionali. Non sono inclusi i corsi per il conseguimento di Master di primo o secondo livello, né le attività formative universitarie. In questi casi, è richiesto un visto di ingresso per studio/università.

Inoltre, sono previste 7500 posti per tirocini formativi e di orientamento, finalizzati a completare un percorso di formazione professionale avviato nel Paese d’origine.

Per i cittadini stranieri residenti all’estero, è possibile accedere a tali opportunità di tirocinio attraverso canali speciali al di fuori delle quote. L’ingresso in Italia per partecipare a tirocini rientra tra le eccezioni contemplate dall’art. 27, lett. f) del Testo Unico sull’immigrazione e dall’art. 40, comma 9, lett. a) del D.P.R. n. 394/99, modificato dal D.P.R. n. 334/04. Per richiedere l’ingresso in Italia, non è richiesto il nulla osta al lavoro; è invece necessario ottenere un visto di ingresso per motivi di studio o formazione, rilasciato dalle rappresentanze diplomatico-consolari del paese di residenza dello straniero, nel rispetto delle quote stabilite dal recente decreto.

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