Focus Paese EMIRATI ARABI: la nuova Legge Federale sul lavoro
Sara Khoja – Partner, Clyde & Co
La Nuova Legge sul Lavoro consolida molti dei cambiamenti che sono stati introdotti dal Ministero delle Risorse Umane e dell’Emiratizzazione (MHRE) attraverso vari regolamenti negli ultimi cinque anni e introduce anche novità significative, che rappresentano una revisione radicale dei rapporti di lavoro nel Emirati Arabi Uniti. Si applicherà in tutti i sette emirati e nelle zone franche (ad eccezione del DIFC e dell’ADGM).
La nuova legge sul lavoro fa riferimento in più parti ai regolamenti di attuazione che saranno emanati dall’MHRE, che conterranno ulteriori disposizioni esplicative della legge e stabiliranno anche ulteriori quadri normativi di riferimento. Non è stato ancora annunciato quando le nuove disposizioni saranno emanate.
Riconoscimento dei modelli di lavoro flessibili.
La nuova legge sul lavoro riconosce forme di lavoro non tradizionali, che sono state sempre più popolari in altre giurisdizioni sviluppate. Le forme di rapporto di lavoro riconosciute dalla Nuova Legge sul Lavoro sono:
- lavoro a tempo pieno (full-time): il dipendente svolge un solo lavoro durante tutto l’orario lavorativo, in tutti i giorni lavorativi;
- lavoro a tempo parziale (part-time): il dipendente lavora per uno o più datori di lavoro, per un determinato numero di ore lavorative, o un determinato numero di giorni lavorativi;
- lavoro temporaneo (temporary): è il tipo di contratto di lavoro che richiede un periodo di tempo definito per essere completato oppure basato su specifici compiti/progetti;
- lavoro flessibile (libero professionista/freelance): il libero professionista lavora per un numero variabile di ore o giornate lavorative a seconda delle esigenze, o delle condizioni economiche del datore di lavoro;
- ogni altra forma di lavoro introdotta dal Regolamento di Attuazione.
Questa disposizione consolida il recente riconoscimento, da parte del MHRE, del lavoro a tempo parziale e prevede un maggiore riconoscimento di altri modelli di lavoro.
Tuttavia, i dettagli su come i datori di lavoro possano coinvolgere i dipendenti in ciascun tipo di lavoro (ad es. autorizzazioni richieste), nonché la forma del contratto di lavoro richiesto, saranno stabiliti solo nei regolamenti di attuazione.
Contratti di lavoro
I contratti a tempo indeterminato verranno considerati obsoleti ai sensi della Nuova Legge Sul Lavoro. Tutti i dipendenti (indipendentemente dalla nazionalità) saranno assunti con contratti a tempo determinato della durata non superiore a tre anni: questi contratti possono essere rinnovati di comune accordo un numero illimitato di volte per periodi simili o più brevi.
I datori di lavoro avranno un anno, dalla data di entrata in vigore della nuova legge sul lavoro, per trasferire i propri dipendenti da contratti a tempo indeterminato a contratti a tempo determinato. Tuttavia, nonostante la natura a tempo determinato dei contratti, il rapporto di lavoro può essere risolto con preavviso, come vedremo in seguito.
Le proroghe, o i rinnovi, dei contratti a tempo determinato saranno considerate servizio continuativo ai fini del calcolo dei trattamenti di gratuity.
Periodo di prova
Il periodo massimo di prova previsto dalla Nuova Legge sul Lavoro resta invariato e rimane di sei mesi. Tuttavia, i datori di lavoro dovranno ora dare ai dipendenti in prova un preavviso di 14 giorni per rescindere il rapporto di lavoro.
Allo stesso modo, anche il dipendente in prova dovrà notificare un preavviso di 14 giorni.
Se il dipendente ottiene un impiego alternativo negli Emirati Arabi Uniti entro tre mesi, il suo nuovo datore di lavoro dovrà pagare i costi di assunzione del vecchio datore di lavoro.
Se un dipendente decide di dimettersi durante il periodo di prova per perseguire un’altra occupazione negli Emirati Arabi Uniti, deve notificare un preavviso di un mese e il nuovo datore di lavoro deve pagare i costi di assunzione del vecchio datore di lavoro.
Al momento non è chiaro quale meccanismo verrà implementato per effettuare il pagamento al primo datore di lavoro o come verrà applicato questo requisito.
Orario di lavoro e orario di lavoro straordinario
La nuova legge sul lavoro prevede che l’orario di lavoro sia di 8 ore al giorno o di 48 ore alla settimana.
La disciplina dello straordinario viene radicalmente rivista con un tetto di 144 ore di lavoro in un periodo di tre settimane. Il lavoratore ha diritto a un giorno di riposo settimanale da concordare con il datore di lavoro (che non deve essere il venerdì).
Procedure disciplinari e sanzioni
Le sanzioni disciplinari sono leggermente modificate ai sensi della Nuova Legge sul Lavoro, prevedendo:
- avviso scritto non disciplinare;
- diffida scritta;
- decurtazione di cinque giornate di salario;
- sospensione per 14 giorni senza stipendio (la vecchia legge prevedeva 10 giorni);
- blocco degli aumenti di stipendio per un anno e e) rifiuto di promozione fino a due anni;
- cessazione del rapporto di lavoro.
La nuova legge sul lavoro prevede la sospensione temporanea di un dipendente con retribuzione al 50% fino a trenta giorni durante lo svolgimento dell’indagine.
Termine dell’impiego e periodo di preavviso
Anche i periodi di preavviso sono stati rivisti: il periodo minimo di preavviso (a seguito del completamento del periodo di prova) rimane di trenta giorni, ma viene introdotto un nuovo tetto massimo di preavviso di 90 giorni. In caso di preavviso da parte del datore di lavoro, un dipendente ha diritto a un giorno (non retribuito) alla settimana durante il periodo di preavviso per cercare un nuovo lavoro.
Motivi di cessazione del rapporto di lavoro
Come causa di risoluzione del rapporto di lavoro sono state aggiunte le seguenti circostanze:
- la chiusura definitiva dell’azienda datore di lavoro;
- la bancarotta del datore di lavoro, l’insolvenza o l’impossibilità di continuare l’attività per qualsiasi motivo economico o straordinario;
- il lavoratore è impossibilitato a rinnovare il permesso di lavoro per motivi indipendenti dalla volontà del datore di lavoro.
Risoluzione senza preavviso
La nuova legge sul lavoro, all’art. 44, introduce due motivi del tutto nuovi di licenziamento senza preavviso:
- quando il lavoratore abusa della propria posizione per un tornaconto privato;
- quando il lavoratore inizia a lavorare per un’altra azienda senza rispettare le norme e procedure per il trasferimento.
Una nuova disposizione chiarisce anche quando un dipendente può dimettersi senza preavviso, anche in caso di violazione del contratto, a condizione che il dipendente dia al datore di lavoro preavviso correttivo concernente di almeno 14 giorni lavorativi.
End of Service gratuity
La nuova legge sul lavoro con una serie di modifiche significative:
- tale prestazione si applica solo a cittadini stranieri.
- il calcolo si basa sui giorni lavorativi e non sui giorni solari.
- non è prevista alcuna riduzione dell’importo in caso di dimissioni del lavoratore;
- Il licenziamento senza preavviso non influisce sul diritto del dipendente, indipendentemente dal motivo del licenziamento.
Clausole restrittive
La Nuova Legge sul Lavoro fornisce ulteriore chiarezza sulla validità dei patti restrittivi. Ad esempio, le clausole/patti di non concorrenza possono essere applicate per un massimo di due anni, ma sarà comunque necessario specificare la durata della restrizione, il tipo di lavoro oggetto di limitazione e l’estensione geografica.
Impatti della nuova legge sui rapporti di lavoro esistenti
I datori di lavoro hanno tempo fino al 2 febbraio 2022 per conformarsi alla Nuova Legge Sul Lavoro. In particolare tutti i dipendenti a tempo indeterminato dovranno passare a contratti a tempo determinato entro il 2 febbraio 2022 oppure regolare il rapporto con formule più flessibili, ora previste dalla nuova legislazione.
Sintesi della Nuova Legge sul Lavoro:

Oltre agli aspetti di natura fiscale, si rende necessario analizzare la normativa dello Stato straniero interessato e l’eventuale esistenza di uno specifico trattato bilaterale in materia previdenziale con l’Italia, posto che, trattandosi di regime extra-UE, vengono meno le tutele stabilite nelle direttive e nei regolamenti comunitari. E quindi necessario che il contratto di lavoro venga analizzato e confrontato con le norme imperative dello Stato di destinazione ed eventualmente armonizzato con esse. Gli elementi principali di analisi sono la retribuzione minima che deve essere riconosciuta al lavoratore per l’attivita svolta e l’orario di lavoro che deve essere osservato. Spesso ci si chiede se sia legittimo non rispettare le condizioni retributive e contrattuali in vigore nel Paese estero ove i dipendenti vengono distaccati, quando non vi sia un accordo internazionale che lo regolamenta. A parere di chi scrive, la risposta e negativa, infatti, stante che non e comunque legittimo eludere tali condizioni, pressoche tutti gli Stati, anche privi di norme specifiche in materia di distacco, hanno posto in essere norme di legge interne atte a contrastare il fenomeno del dumping sociale ed economico, prevedendo sanzioni particolarmente (e giustamente) onerose. Ne consegue che, o si conosce perfettamente l’intero ordinamento del Paese estero interessato e non solo la legislazione sul lavoro cosa peraltro piuttosto improbabile oppure e sempre fortemente raccomandato garantire al dipendente distaccato condizioni retributive e contrattuali quanto meno equivalenti, a parita di mansioni svolte, a quelle previste nello Stato di destinazione del distaccato.