Assumere in USA manager italiani: una soluzione efficace!

Gli Stati Uniti sono il primo Paese di destinazione degli espatriati italiani(1): più avanti di Cina, Emirati Arabi, Brasile.

Un’economia in costante ripresa, una continuativa produzione di talenti, la multiculturalità come fattore critico di successo… Il gigante USA rimane, nonostante tutto, il traino dell’economia mondiale.

È in questo contesto che molte aziende italiane hanno evoluto il loro percorso di internazionalizzazione trovando negli USA un hub funzionale ai loro obiettivi di business.

L’espatriato italiano ha colto questa opportunità e oggi gli italiani espatriati negli USA sono in crescita esponenziale.

Come si sono attivate le aziende italiane per gestire queste risorse?

I trend internazionali segnalano come sempre più aziende si stiano orientando verso strutturati piani di localizzazione e gli USA si sono prestati e si prestano in modo molto favorevole a questo tipo di circostanza.

Sono molte le consociate americane di capogruppo italiane che hanno gestito manager e tecnici italiani attraverso una localizzazione negli USA, o per tramite di una soluzione “one off”, sin dall’inizio dell’assegnazione, piuttosto che dopo un prolungato periodo di espatrio, gestito se del caso attraverso un distacco.

È in effetti tema gestionale assai noto quello legato alla difficoltà di pianificare articolati piani di rientro per gli espatriati gestiti tramite distacco, tanto più tale assegnazione internazionale si sia determinata attraverso una prolungata presenza presso il medesimo Paese.

È così che molte aziende, successivamente a una prolungata fase di distacco (difficilmente inferiore ai 4 anni) propongono ai propri dipendenti espatriati la localizzazione nel Paese di espatrio.

Gli USA non fanno eccezione ed è frequentemente alto il grado di accoglimento da parte dei dipendenti italiani interessati dall’eventuale operazione.

Va a tal proposito segnalato che la localizzazione negli USA di cittadini italiani trova nell’accordo di sicurezza sociale siglato tra i due paesi una particolare caratteristica che si traduce, fattivamente, in una positiva leva gestionale.

L’accordo bilaterale di sicurezza sociale tra Italia e Stati Uniti d’America è infatti assolutamente anomalo nel suo contenuto rispetto a tutte le Convenzioni previdenziali ad oggi in vigore.

In particolare, la Convenzione citata prevede che il cittadino italiano che presti la propria attività di lavoro negli USA alle dipendenze di un’azienda italiana, possa optare per il mantenimento delle coperture assicurative italiane (INPS e INAIL) per l’intero periodo di lavoro negli USA, senza alcun limite temporale.

Tale condizione, come è ovvio, sarà soddisfatta in ipotesi di distacco dall’Italia, in quanto il rapporto di lavoro rimane in capo alla società italiana.

Si tenga però presente che tale condizione si ritiene soddisfatta anche nell’ipotesi in cui il cittadino italiano sia direttamente assunto da una società statunitense nel caso in cui quest’ultima sia controllata da una società italiana (ai sensi dell’art. 2359 c.c.).

Qualora, in caso di assunzione diretta da parte di una Legal Entity di diritto US, il cittadino italiano opti per il mantenimento delle coperture previdenziali italiane, negli USA sarà dovuto unicamente il contributo carico azienda per l’Unemployment Insurance, peraltro di importo assai limitato.

In sintesi, i lavoratori italiani, indipendentemente dal fatto che il rapporto di lavoro con l’azienda di provenienza venga sospeso, risolto o rimanga pienamente operativo, previo rilascio da parte dell’INPS del certificato di distacco previdenziale IT/USA 4, potranno mantenere in via esclusiva le coperture pensionistiche italiane per tutto il periodo di lavoro negli Stati Uniti.

A titolo esemplificativo riportiamo di seguito un confronto tra il netto e il relativo costo azienda in ipotesi di assunzione negli USA di un cittadino italiano con una retribuzione di 50.000 USD nelle due possibili casistiche di mantenimento della contribuzione italiana e di adesione al regime previdenziale statunitense.

Premesse relative ai calcoli:

 

  • Cittadino italiano assunto negli USA da società statunitense controllata da un’azienda italiana.
  • Stato civile: single
  • Residenza negli USA (Texas)
  • Retribuzione: 50.000 USD (assimilabile a un impiegato del settore industria)

 

Tabella 1: Localizzazione negli USA: netto e costo azienda

Assumere in USA manager italiani tabella1

Al fine di vedere garantito il pagamento dei contributi in Italia, la Legal Entity US dovrà nominare in Italia un Agente ai fini previdenziali con piena operatività e rappresentanza di fronte all’INPS. Tale rappresentante sarà tenuto a effettuare le ritenute fiscali in caso di residenza fiscale italiana del lavoratore.

Tabella 2: Obblighi previdenziali in caso di localizzazione USA

Assumere in USA manager italiani tabella2
Anche nel caso in cui il lavoratore italiano assunto negli Stati Uniti contribuisca al sistema previdenziale statunitense, si renderà necessario nominare un rappresentante previdenziale in Italia che si occupi del versamento dei contributi minori (e a effettuare le eventuali ritenute fiscali) per gli istituti previsti dalla legislazione italiana non coperti dall’Accordo.

Al raggiungimento dell’età pensionabile, il lavoratore potrà fare ricorso all’istituto della totalizzazione in modo che i periodi assicurativi compiuti in Italia e negli USA possano essere sommati tra di loro al fine di maturare il diritto a pensione.

(1) Fonte: Espatriati italiani e stranieri in Italia: trend e prassi gestionali, ECA Italia, 2018.

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